E’ un viaggio del cuore quello in Calabria del fotografo pugliese Nicola Vigilanti. Da un luogo legato all’infanzia, all’adolescenza e all’età adulta, come Amendolara, si è spinto col suo obiettivo fotografico fino ad Amendolea – giù giù, sulla punta dello Stivale – un luogo della scoperta con occhi ormai disincantati ma non meno innamorati, quelli di chi conosce abbastanza bene la Calabria e le sue contraddizioni e tuttavia non può fare a meno, alla prima occasione, di ripercorrerla in lungo e in largo, nel tentativo di carpirne altri segreti, altre storie. La scelta del bianco e nero per ritrarre questa regione così piena di contrasti, è stata molto probabilmente dettata dal desiderio di ridurne all’osso l’immagine, di percepirne l’essenza al di là di ogni sovrastruttura materiale e culturale. La natura, i borghi, il lavoro dell’uomo, si susseguono in una carrellata che ce ne mostra ora lo splendore quasi mitico ora le ferite inferte dal tempo, ma sempre con uno sguardo amorevole e conciliante. In questa sinfonia di forme Vigilanti non cerca le “note” stonate…e non perchè ne ignori l’esistenza, ma semplicemente perchè di questa terra sembra aver scelto di “raccontare” non la sconfitta ma la speranza. Emblematica in tal senso appare l’immagine finale con l’espressione di stupore del suo bambino, Edoardo, pronto a condividere la passione paterna per questa terra.
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