Tavole di Heraclea: lo straordinario reperto epigrafico in mostra a Policoro

Una ricostruzione ideale del ritrovamento delle Tavole di Eraclea, acquaforte, 1754

Una ricostruzione ideale del ritrovamento delle Tavole di Eraclea, acquaforte, 1754

di Redazione FdS

Risalgono alla fine del IV secolo a.C. e sono considerate tra i documenti epigrafici più importanti pervenutici dall’antichità. Parliamo della Tavole di Eraclea, le due tavole di bronzo rinvenute nel 1732  presso il greto del torrente Salandra (o Cavone) presso Pisticci (Matera) e relative alla città greca di Eraclea, l’odierna Policoro. Le due tavole, di dimensioni diverse, contengono due decreti in greco relativi alla delimitazione e localizzazione di terreni pertinenti ai santuari di Dioniso e Athena Polias, presso la città magnogreca di Herakleia. Sul lato opposto della tavola più grande, durante l’età di Cesare è stata incisa la parte finale d’una serie di disposizioni latine relative, tra l’altro, alle distribuzioni gratuite di frumento, all’edilizia e polizia stradale in Roma, all’eleggibilità alle curie e magistrature municipali. Il primo a studiarne l’origine, l’aspetto e il contenuto fu nel 1754 Alessio Simmaco Mazzocchi che le pubblicò nello stesso anno a Napoli.
 

Tavole di Heraclea, bronzo, IV sec. a.C. - Museo Archeologico Nazionale, Napoli

Tavole di Heraclea, bronzo, IV sec. a.C. – Museo Archeologico Nazionale, Napoli

E proprio dal Museo Archeologico nazionale di Napoli, dove si trovano in mostra permanente, le tavole sono approdate dal 1 febbraio 2020 a Policoro (Matera), al Museo Archeologico nazionale della Siritide, dove è in corso, fino al 7 giugno prossimo, la mostra Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma ideata e organizzata dal Polo Museale della Basilicata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, e promossa insieme al Comune di Policoro. La mostra, allestita nella nuova alla del Museo della Siritide di cui celebra il 50° anniversario della fondazione, è curata da Stéphane Verger, Savino Gallo con Dimitris Roubis e Gabriel Zuchtriegel. Il progetto di allestimento è di Vittoria Grifone / Stalkagency, l’ideazione grafica di Mauro Bubbico.
 

Manifesto della mostra

Manifesto della mostra

Tradizione classica, ricerca archeologica e un legame ideale con la stagione della Riforma fondiaria degli anni ’50 nel Metapontino, sono gli elementi di interesse che caratterizzano questa mostra volta a ricostruire le trasformazioni della città di Herakleia dalla sua fondazione da parte di Taranto alla fine del V secolo a.C. fino all’acquisizione dello statuto di municipio romano, attribuito alla città, ormai Eraclea, nella prima metà del I a.C. Le Tavole sono infatti un documento fondamentale per comprendere la storia sociale, politica e economica del territorio della Siritide (così denominato dalla città più importante, Siris, fondata intorno al 675 a.C. sulla foce del fiume Sinni e dalle cui rovine venne fondata Herakleia).

La mostra si propone innanzitutto di intrecciare la lunga tradizione classica di esegesi delle Tavole con i risultati delle indagini archeologiche, dalla scoperta della famosa Tomba del Pittore di Policoro nel 1963 fino agli scavi e alle ricognizioni tuttora in corso nella città e nel terrotorio. L’esposizione costituisce al tempo stesso lo spunto per evocare il fenomeno più recente della Riforma Fondiaria degli anni ‘50 del secolo scorso – per diversi aspetti vicino alle dinamiche che traspaiono dalle Tavole – ponendolo in parallelo con il concomitante avvio delle esplorazioni archeologiche nell’area, grazie all’azione lungimirante di Dinu Adamesteanu, primo Soprintendente archeologo della Basilicata e fondatore del Museo della Siritide. In dialogo con le due Tavole sono esposti importanti e significativi reperti provenienti dalla chora [il territorio extraurbano], dalla città di Herakleia e da altri centri magno-greci, al fine di ricostruire la storia della città sia nei suoi rapporti con la madrepatria Taranto, sia con il contestuale territorio agricolo. In tanti sperano che questa mostra possa essere il primo passo verso un rientro definitivo delle Tavole di Eraclea a Policoro, alla storia del cui territorio appartengono; un rientro che ormai da anni viene invocato a più voci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Museo Archeologico della Siritide, Policoro
Via Cristoforo Colombo, 8
dal 1 febbraio al 7 giugno 2020
Visite durante gli orari di apertura del Museo: tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 19:00. Martedì dalle ore 14:00 alle 20.00] con ticket d’ingresso
Info: 0835 972154
IL LUOGO

 

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono segnalati *

*

Torna su