di Redazione FdS
Il Sud Italia sconta forti ritardi sul piano delle politiche del turismo, e a evidenziarlo ci sono i dati 2017 di Eurostat (l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea che raccoglie ed elabora dati dagli Stati membri a fini statistici) che segnalano il non ancora avvenuto decollo di rilevanti flussi turistici verso questa parte del territorio italiano, malgrado la sua proverbiale ricchezza ambientale e culturale. Un dato di fatto che dimostra come non basti vivere di rendita, nutrendosi di sterile e generica retorica su bellezza e mare incontaminato, ma occorra creare prodotti turistici variegati che rendano le offerte più appetibili di altre, promettendo e garantendo al visitatore esperienze e servizi che valgano la pena di uno spostamento a volte lungo e costoso. E sopratutto prodotti che allarghino strategicamente il focus da una risorsa naturale come il mare all’intero territorio, nell’ottica di un’offerta turistica non vincolata alla sola stagione estiva. Determinante anche una virtuosa collaborazione fra operatori privati e fra essi e gli amministratori locali, come già sperimentato in quel modello da manuale incarnato da sempre dall’Emilia Romagna. A quest’ultimo proposito si è fatta notare l’esperienza di una rete di operatori turistici calabresi che, partiti dal Tirreno cosentino con l’obiettivo di promuovere nuove strategie nel settore balneare e favorire la crescita della locale economia turistica, sono riusciti a coinvolgere 18 Comuni e 36 strutture turistiche calabresi delle province di Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria oltre a diverse strutture turistiche lucane. Un consorzio creato all’insegna del brand Terredamare per dare valore al territorio quale connubio di ambiente, paesaggio, storia, cultura, risorse e tradizioni eno-gastrononomiche.
Già da qualche anno l’obiettivo viene perseguito, oltre che puntando sulla crescita dell’offerta professionale e qualitativa di beni e servizi, affidandosi a una comunicazione che punta a far conoscere la bellezza dei territorio, dalla costa all’entroterra, includendo nel concetto di bellezza non solo l’assetto fisico dei luoghi, ma anche la loro ricchezza culturale, le plurisecolari tradizioni, e un’enogastronomia che ha nella varietà e salubrità i suoi grandi punti di forza. Strumento principale di questa comunicazione la rivista annuale Terredamare che il prossimo 7 giugno festeggerà il suo 4° anno di pubblicazione presentando il suo nuovo numero presso il porto turistico di Maratea, in Basilicata.
Diretta dalla giornalista cosentina Adele Filice – già appassionata paladina di una Calabria dalle tante risorse nascoste e sconosciute ai più raccontata ne “Il giro di Calabria in 80 tappe” (l’Orsa edizioni) libro scritto a sei mani con l’architetto Carmen Trotta, sua concittadina, e la pierre milanese Mariagrazia Innecco – la rivista dedica l’ultima copertina alla splendida costa calabro-lucana vista dal monte di Maratea su cui svetta la grande statua del Redentore scolpita da Bruno Innocenti: “un omaggio al connubio sempre più stretto fra Calabria e Lucania”, scrive Filice nel suo editoriale, in cui ricorda anche come sia recente la scoperta, da parte dei media nazionali ed esteri, di quel Sud che esiste oltre Napoli, con “tutto un susseguirsi di notizie su luoghi, siti storici e beni artistici da includere in patrimoni mondiali, quasi come se tanta bellezza, ad occhi altri, stesse sbocciando solo adesso”.
A quello stesso meridione la rivista dedica attenzione attraverso una narrazione agile e immediata integrata da immagini di luoghi, tradizioni, risorse enogastronomiche. Dal versante tirrenico a quello jonico, ogni località – il nuovo numero ne tratta ben 11 – viene declinata attraverso le sezioni ”La tradizione” e il “Bello & Buono della Terra”, integrate da una serie di ”dritte” su luoghi e curiosità dei dintorni raggruppati sotto il titolo di “Fuori dal Comune” oltre che da una sezione di notizie in ordine sparso, intitolata “Terra d’amare” che rimanda a ulteriori luoghi e tradizioni fra Calabria e Lucania. Ampio spazio viene naturalmente riservato alle strutture ricettive che aderiscono al consorzio presso le quali, così come presso i punti di interesse turistico delle rispettive località, è possibile trovare in distribuzione la rivista.
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