Tony Gaudio, primo Oscar italiano: prima a Milano del documentario a lui dedicato

Tony Gaudio (al centro) in occasione della assegnazione dell’Oscar per la fotografia del film Anthony Adverse, 1937. Nell’immagine sono riconoscibili il regista Frank Capra (terzo da sin.) e il produttore e regista Walt Disney (ultimo a dx.)

di Redazione FdS

Il 12 settembre 2024, alle 20:45, presso il Teatro Litta di Milano si inaugura la decima edizione del Festival Internazionale del Documentario “Visioni dal Mondo”. Per quattro giorni – dal 12 al 15 settembre – Milano sarà capitale del cinema del reale grazie all’atteso appuntamento annuale con il documentarismo ideato, fondato e diretto da Francesco Bizzarri, con la direzione artistica di Maurizio Nichetti. Ad aprire la rassegna sarà il documentario The Lost Legacy of Tony Gaudio, per la regia di Alessandro Nucci, prodotto da Open Fields Productions, casa di produzione indipendente con sede a Cosenza, in Calabria. La premiere è in programma giovedì 12 settembre, alla presenza del regista e del produttore Fabrizio Nucci.

Il film porta alla luce la storia di un giovane calabrese, Gaetano ‘Tony’ Gaudio, che nel 1906 parte da Cosenza insieme al fratello Eugenio per inseguire il suo ”sogno americano”. All’ombra della Statua della Libertà Tony Gaudio rafforza presto la sua passione per la fotografia cinematografica e nutre il suo talento scoperto nello studio fotografico di famiglia attivo nel centro storico di Cosenza: cuore e studio che lo guidano verso Hollywood, dove nel 1937 raggiunge l’apice della carriera vincendo l’Oscar alla miglior fotografia per il film “Avorio nero” (Anthony Adverse) del regista Mervin LeRoy e diventando – di fatto – il primo italiano a ottenere questo riconoscimento, in anticipo di 11 anni rispetto a quello più noto andato al regista Vittorio De Sica. The Lost Legacy of Tony Gaudio è insomma un omaggio a un emigrante italiano che ha portato la creatività, la conoscenza e il saper fare italiano nel mondo del cinema americano ancora agli albori, e che merita di non essere dimenticato. Sia lui che il fratello Eugenio (Eugene per gli americani), purtroppo scomparso ancora giovane, sono da annoverarsi senza ombra di dubbio tra i pionieri del cinema internazionale, da un punto di vista sia tecnico che estetico, come vi abbiamo raccontato in un lungo articolo pubblicato nel 2019.

In occasione della prèmiere sarà ospite in sala anche Mauro Fiore, altro calabrese direttore della fotografia e vincitore dell‘Oscar nel 2010 per “Avatar” film culto di James Cameron. Fiore è infatti uno degli intervistati nel film documentario, testimone che fa da trait d’union tra il passato e il presente; tra la Calabria e gli Stati Uniti; tra emigrazione e ritorno; tra la storia e l’attualità di un mestiere che non può prescindere dalle innovazioni prodotte da grandi visionari come il cosentino Tony Gaudio. In sala sarà presente anche l’attore Howard Thomas Ray, che nel film documentario interpreta un detective americano sulle tracce della statuetta vinta da Gaudio nel 1937, misteriosamente smarrita e ormai oggetto di una vera caccia al tesoro da parte di appassionati ed estimatori.

Il documentario – girato tra la Calabria, Torino e gli Stati Uniti – è stato realizzato in coproduzione con Officina38, con il contributo di Fondazione Calabria Film Commission e Film Commission Torino Piemonte, con il patrocino di Comune di Cosenza, Città di Torino e Comune di Marzi, con il supporto di The Tony Gaudio Foundation for the Cinematic Arts e la partecipazione delle aziende La Molazza e Carpe Naturam.

UNA CLIP DEL DOCUMENTARIO

Teatro Litta, Milano
Corso Magenta, 24
Sito ufficiale del Festival: www.visionidamondo.it

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