Trasformare, difendere, ricostruire il paesaggio. Incontro a Bari con Antonio Ottomanelli

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di Redazione FdS

Lunedì 20 ottobre ore 18.00 presso la Sala Espositiva Museo della Fotografia del Politecnico di Bari si terrà l’incontro con Antonio Ottomanelli*: Collateral Photography – transforming, defending, rebuilding the landscape. Intervengono: Loredana Ficarelli Responsabile Scientifico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari; Pio Meledandri Direttore Artistico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari

“Io penso che sia necessario, soprattutto nelle facoltà di architettura, tornare a vivere il paesaggio assiduamente. Attraversarlo e sentirlo proprio. Penso che sia estremamente importante salvaguardare una visione complessa e continua del territorio, tutelare una sua conoscenza genetliaca da una processo, in atto, di frammentazione della stessa; un processo di esclusione di parti di territorio, di rimozione di intere città; una cancellazione non dovuta al crollo o alla demolizione, ma all’abbandono nel tempo che segue; un’esclusione, uno smemoramento che è abitudine al trauma, al conflitto che vuol dire identificarsi in esso. La fotografia è uno strumento necessario a costruire ponti di conoscenza, infrastruttura per una memoria viva. Questo è quello che cerco di fare con la fotografia e altro, in Italia come in Medioriente. L’obiettivo è costruire un quadro unitario, forse imperfetto, ma globale, di un territorio trasfigurato da un conflitto senza sosta; un paesaggio culturale e fisico ormai abituato e con-fuso al trauma al punto che è diventato parte della sua costruzione.

Bisogna tenere ben presente che la questione del conflitto non viene intesa, ne affrontata, con esclusivo riferimento a forme di intervento militare. E’ luogo di conflitto quello in cui è in atto un processo di disumanizzazione della realtà. Un conflitto che è sempre tra le forme di controllo antidemocratico per la tutela della sicurezza pubblica e il diritto quotidiano e informale alla ricerca di un livello sempre più alto di libertà e emancipazione privata. Un conflitto vivo e necessario in atto anche nel nostro paese. La fotografia è storicamente la pratica che prima di tutte ha originato, espresso e raccontato questo tipo di conflitto; per questo motivo è lo strumento più adatto ad analizzarlo anche in relazione alle sua evoluzione tecnologica. Questo tipo di analisi, permette di confondere sullo stesso piano territori considerati molto diversi tra loro; originare un sistema aperto e orizzontale di interrogativi che insistono a livello delle strutture di relazione sociale.

E’, prima di tutto, estremamente urgente, per noi, chiarire questa definizione di conflitto e legarla fortemente al nostro territorio nazionale e comunitario; farlo con la fotografia, ma soprattutto attraverso un percorso professionale e umano, considerato nel suo insieme; creando soprattutto dispositivi di confronto ed educazione all’ascolto.”

Antonio Ottomanelli

*Antonio Ottomanelli, architetto e fotografo (Bari 1981). Studia Architettura a Milano e Lisbona. Fino al 2012 è professore aggiunto presso il Politecnico di Milano. Nel 2009 fonda IRA-C, piattaforma pubblica per la ricerca nel campo delle strategie urbane e sociali. E’ curatore capo di Planar, centro di ricerca sulla fotografia contemporanea con sede a Bari. Ha realizzato reportage in contesti di crisi in Italia e all’estero ed è attualmente impegnato nello studio e nella documentazione della condizione delle città e dei territori in stato di conflitto, con particolare attenzione agli effetti del rapporto contemporaneo tra le strategie di tutela della sicurezza collettiva e le forme di tutela della libertà privata. Negli ultimi quattro anni ha lavorato in Afghanistan, Iraq e Palestina. I suoi lavori sono stati pubblicati in riviste di architettura e geopolitica quali Area, Abitare, AR, Domus, Internazionale; suoi scritti sono stati pubblicati su riviste di arte e politica come Alfabeta2. Il suo lavoro è stato presentato in numerosi festival internazionali: Berlino 2010, circuito ARIA project; Perugia 2011-12, Festarch II e III edizione; Sao Paulo – Brasile 2012, São Paulo Calling; Biennale di Dallas 2012; Arles 2012 rencontres d’arles, nuit de l’année; Istanbul 2012, I Biennale del Design. Ha ricevuto due menzioni d’onore – Architettura e Arte – all’Internatonal Photography Awards Lucie Foundation 2011. è stato recentemente pubblicato da Endless Delight Publishing, con un testo introduttivo di Joseph Grima, un volume che raccoglie le opere della serie Big Eye Kabul. Ha esposto in diversi musei e gallerie, in forma collettiva o personale (“Cartography of the unseen”, a cura di Yael Eylat Van-Essen, Research Gallery, Holon Institute of technology, Holon, Israel, 2013; “Aldo Rossi, idea dell’abitare”, a cura di Claudia Tinazzi, Casa Testori, Milano, 2013; “Primavisone”, a cura di Grin gruppo redattori iconografici nazionale, Galleria Belvedere, Milano, 2012). Nel maggio 2013 è stata presentata alla Triennale di Milano la prima personale italiana dell’autore, dedicata al progetto “Collateral Landscape”. E’ tra gli autori segnalati per l’edizione 2014 dell’International Award for Excellence in Public Art e per il Future Generation Art Prize – Victor Pinchuk Foundation. Il suo progetto The Third Island è stato presentato in mostra all’interno della sezione MONDITALIA alla XIV Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, curata da Rem Koolhaas. E’ direttore scientifico del progetto The Third Island, Festival Internazionale organizzato da IRA-C a Reggio Calabria; promosso da Contship Italia SpA in occasione del 50° anniversario della A3 Sa-Rc; un anno di studio interdisciplinare e discussione pubblica sul tema delle grandi opere in Italia. Vive tra Milano e Bari.

Sala Espositiva Museo della Fotografia del Politecnico, Bari

Via Orabona 4 – Campus Universitario

Ore 18.00

Ingresso libero

IL LUOGO

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