Un nuovo algoritmo dimezza le radiazioni della TAC: premiate due studiose napoletane

Le ingegnere Michela D'Antò e Federica Caracò

Michela D’Antò e Federica Caracò

di Redazione FdS

Il XIX Congresso dell’Associazione nazionale degli ingegneri clinici (AIIC), svoltosi a Catanzaro, in Calabria, ha avuto due premiate d’eccezione per un innovativo dispositivo tecnologico che consente di dimezzare la dose di radiazioni rilasciate durante ogni esame radiologico con Tomografia Assiale Comuterizzata (TAC). Ad aggiudicarsi il Primo premio assoluto dell’Health technology challenge (Htc) sono state le ingegnere cliniche di Napoli, Michela D’Antò, della Fondazione ‘G. Pascale’ e Federica Caracò, dell’Università degli studi Federico II, alle quali la giuria tecnica e popolare ha assegnato il punteggio massimo per il progetto “Valutazione di un protocollo per la verifica delle funzionalità di un sistema di riduzione della dose installato su tomografi assiali computerizzati”, che ha avuto la meglio sui 162 progetti presentati dagli altri concorrenti. Alle due studiose partenopee si deve l’ideazione di un algoritmo che, applicabile a macchine di vari modelli e di diverse case produttrici, consente di ridurre del 40-60% l’esposizione alle radiazioni della TAC senza rinunciare alla qualità dell’immagine.

L’esposizione alle radiazioni per motivi diagnostici è un tema che solleva da tempo delicate problematiche per via dell’uso spesso inappropriato che si fa delle medesime, ma ci sono ambiti come quello oncologico nel quale la frequenza degli esami radiologici costituisce un passaggio obbligato, dettato dalla necessità di monitorare con una certa assiduità l’evoluzione della patologia. Per queste ragioni poter disporre di un dispositivo che abbatte in modo consistente la dose di radiazioni assorbite dall’organismo, costituisce senza dubbio una importante conquista. Il risultato raggiunto – hanno dichiarato le due premiate – dimostra quanto sia importante l’evoluzione tecnologica in campo medico per poter ridurre il grado di invasività e i rischi connessi all’utilizzo di certi strumenti dai quali purtuttavia non si può prescindere poiché spesso svolgono un ruolo cruciale nella diagnosi e nel controllo di patologie di un certo rilievo.

Grande soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti dell’AIIC per l’alto numero di partecipanti all’edizione 2019 della Health Technology Challenge (HTC), un’occasione in cui – hanno sottolineato – l’innovazione tecnologica in campo sanitario si è riconfermata un valore per tutto il Sistema sanitario, alla soluzione dei cui problemi, piccoli e grandi, hanno modo di collaborare in armonia il mondo della ricerca universitaria e quello dell’imprenditoria attiva nel campo delle tecnologie con applicazione mediche.

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