Dopo dieci anni dai primi scavi per il basamento e a sei anni dall’inizio della sua costruzione è stato inaugurato oggi in Sardegna il Sardinia Radio Telescope (SRT). Si trova a circa 35 km da Cagliari, in località Pranu Sanguni, nel comune di San Basilio, ed è un imponente impianto scientifico consistente in un radiotelescopio con specchio primario del diametro di 64 m, di concezione moderna, versatile, con diverse posizioni focali, e con una copertura di frequenza da 0,3 a 100 GHz. Praticamente il più grande d’Europa, si erge per circa una settantina di metri dal suolo ed ha un peso di tremila tonnellate. Per ottimizzare le osservazioni la superficie dell’antenna del radiotelescopio è formata da oltre mille pannelli di alluminio, riposizionabili per compensare, grazie a una rete di sensori, deformazioni indotte dalla gravità, dal vento e dalla temperatura.
Il SRT ha superato gli impianti di Medicina (Bologna) e Noto (Siracusa), radiotelescopi della rete italiana di interferometria cui si aggregherà presto anche quello sardo. Non a caso il Sardinia Radio Telescope può operare sia in modalità single dish (singola antenna) sia in correlazione con altri telescopi (appunto in modalità interferometrica), combinando insieme i dati acquisiti dalle diverse fonti.
Disegnato per applicazioni di Radioastronomia, Geodinamica e Scienze Spaziali l’impianto, costato circa 60 milioni di euro, è stato finanziato principalmente dal MIUR, dall’Agenzia Spaziale Italiana e dalla Regione Autonoma della Sardegna. Il progetto SRT si inquadra in un ampio programma di sviluppo scientifico, tecnologico e di alta formazione in Sardegna.
L’impianto permetterà di captare sorgenti radio provenienti dall’Universo remoto oltre a funzionare come stazione ricevente per sonde interplanetarie (nell’ambito della rete Deep Space Network). Certo scruterà pulsar, quasar e galassie, ma analizzerà anche i moti crostali terrestri e monitorerà asteroidi e detriti spaziali.
La cerimonia di inaugurazione del Sardinia Radio Telescope è iniziata questa mattina verso le 11,30. E’ stata una grande emozione per le tantissime persone che in questi anni hanno lavorato duramente per la realizzazione di questo straordinario impianto. Alla cerimonia erano presenti non solo le autorità di rito (il sottosegretario del MIUR, il professor Marco Rossi Doria, il presidente INAF Bignami, il presidente della Regione Sardegna Cappellacci, e personalità di spicco della radioastronomia europea), ma anche rappresentanti degli enti di ricerca e delle ditte che hanno contribuito in vari modi alla realizzazione di SRT. Una gran festa, a cui hanno partecipato circa un migliaio di persone.
LA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DEL SRT IN LIVE STREAMING
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La sede del SRT è nell’area nota come “Pranu Sanguni”, a circa 35 km a nord di Cagliari
Per raggiungerlo seguire la SS 387, superate l’abitato di Sant’Andrea Frius e NON svoltate in direzione “San Basilio”. Proseguite sino ad incontrare il bivio (a sinistra per chi arriva da Cagliari) per Silius (SP 25), circa 8 km dopo Sant’Andrea: il cantiere è già in vista. Percorrete poco meno di un chilometro della Strada provinciale 25 e siete all’ingresso dell’area di cantiere.
Attualmente l’accesso al pubblico è regolamentato previo appuntamento. Clicca qui
Il sito di trova ad un altitudine di circa 700 m sul livello del mare e le sue coordinate geografiche sono: Lat. 39d 29m 34s N e Long. 9d 14m 42s E.