di Redazione FdS
Lo scorso 10 ottobre si è tenuto presso il Castello Svevo di Bari, nella sala multimediale, la presentazione del progetto “Valorizzazione dei beni immateriali della Puglia”. Il progetto di ricerca è nato dall’esigenza di trovare le radici delle mille comunità che dalla terra, dai luoghi, da antiche ritualità, da voci del passato, da litanie dimenticate, da gesti della memoria, trovano e ritrovano linfa nel “vivere”. Un viaggio, quello in Puglia, che fra eredità del profano, rivisitazione del sacro, santi venuti dal mare, purificazione del fuoco, riti di fertilità, bisogno di protezione e cura, parla delle stesse paure, delle stesse speranze che da sempre accompagnano il viaggio dell’uomo.
Il risultato dell’indagine svolta nell’arco di un anno su tutto il territorio pugliese si è tradotto nella produzione di documenti audiovisivi nonché di schede demoetnoantropologiche che consentono di verificare e documentare, attraverso i “luoghi della festa”, i modi di mantenimento della memoria collettiva e di strategie di coesione sociale.
Dopo i saluti di Maria Carolina Nardella, Direttore Regionale ad interim per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, e di Angelo Tursi, Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, hanno presentato il progetto Marisa Milella, Responsabile Ufficio Valorizzazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia; Francesco Carofiglio, Coordinamento di progetto – Consorzio IDRIA; Vito Carrassi, Antropologo catalogatore; Tito Manlio Altomare, Giornalista e scrittore; Bianca Tragni, Giornalista e scrittrice, esperta di cultura e tradizioni popolari pugliesi. Le conclusioni sono state affidate a Silvia Godelli, Assessore regionale al Mediterraneo, alla Cultura e al Turismo.
Al termine della presentazione del progetto è stato proiettato il filmato “Puglia in Festa” di Nicola Amato (con la partecipazione degli attori Anna Garofalo e Rocco Capri Chiumarulo; musiche originali di Miro Abbaticchio), realizzato dal Consorzio IDRIA di Bari e presentato in anteprima all’Istituto Italiano di Cultura di Praga.
Il progetto
“Il progetto di ricerca sui beni immateriali della Puglia nasce dall’esigenza di trovare le “radici”, di rivivere e ricostruire il senso delle mille comunità di uomini e donne che dalla terra, dai luoghi, da antiche ritualità, da voci del passato, da litanie dimenticate, da gesti della memoria, trovano e ritrovano linfa del “vivere”.
La Puglia, terra da sempre di frontiera, porta sul Mediterraneo, con i suoi millenni di conquiste, di scambi economici, di colonizzazioni e conversioni religiose ha prodotto estesi e profondi processi di métissage culturale, che hanno portato alla formazione di un ricco patrimonio culturale comune, in cui il grano, le mitologie, i culti, hanno costituito elementi fortemente caratterizzanti. Una parte rilevante dei miti, feste, cerimonie, pratiche rituali del mondo mediterraneo presenta, infatti, una comune matrice riconducibile a culti legati al ciclo agrario e alla sua trasposizione mitica.
L’insieme delle tracce del passato è la capacità di un gruppo sociale di trattenere, elaborare e trasmettere e di “trasmettersi” da una generazione alla successiva, in relazione con i materiali della propria storia e con i contenuti delle proprie tradizioni. La memoria collettiva è fondamento e insieme espressione dell’identità di un gruppo. In quanto espressione dell’identità, la memoria collettiva richiama e rafforza i valori e le norme intrinsecamente legati al patrimonio culturale del gruppo stesso. Non diversamente da quanto accade per la memoria in generale, la memoria collettiva rappresenta il passato interpretandolo: ogni gruppo seleziona e riorganizza incessantemente le immagini del passato, le tradizioni, gli usi, in relazione agli interessi e ai progetti che predominano nel presente.
La società contemporanea assiste alla scomparsa di una cultura che ininterrottamente, di generazione in generazione, ha trasmesso il suo sapere orale e gestuale. Un tessuto rituale che si presentava relativamente compatto ancora all’inizio del Novecento e che può permettere di ricostruire i ritmi costitutivi del calendario delle campagne.
La dizione scelta dall’Unesco per definire il valore di risorsa identitaria è “Patrimonio Intangibile”, che tradotto con “Immateriale” tenta di sfuggire alla dicotomia materia-spirito ma, forse, tradisce la specificità di “beni intangibili”, che Cirese definiva ‘volatili’, per segnalarne il carattere di performance.
La ricerca avviata nel 2013 in Puglia si è indirizzata secondo i principi della centralità del presente. L’indagine è stata mirata alla produzione di documenti audiovisivi che ha consentito di verificare e documentare, attraverso i “luoghi della festa” i modi di mantenimento della memoria collettiva e di strategie di coesione sociale.
La straordinaria documentazione audiovisiva raccolta, realizzata dal Consorzio Idria, conservata presso la Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia trova una prima e sintetica presentazione della ricerca nel DVD “Puglia in festa”.
“Puglia in festa” ripercorre il tempo della tradizione scandito dallo scorrere delle stagioni evocatore di riti propiziatori. La festa del Carnevale, per fare solo un esempio, si colloca in un punto temporale che precede immediatamente il rinnovo del ciclo stagionale e, a livello simbolico, rappresenta in maniera “teatralizzata” il passaggio, “critico”, dalla morte alla rinascita del tempo.
Un viaggio, quello in Puglia, che fra eredità del profano, rivisitazione nel sacro, santi venuti dal mare, purificazione del “fuoco”, riti di fertilità, bisogno di protezione e cura, parla delle stesse paure, delle stesse speranze, che da sempre accompagnano….il viaggio dell’uomo.”
Marisa Milella – Responsabile Ufficio Valorizzazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia