di Redazione FdS
Ventinovesima giornata per Calabria Grand Tour l’iniziativa che per 30 giorni sta portando in giro per la Calabria il giovane reporter Silvio Gatto. Il tour è partito dalla stazione di Palizzi Marina, lido dell’omonimo borgo aspromontano di poco più di duemila abitanti in provincia di Reggio Calabria. Per un mese Silvio attraverserà la sua regione alla scoperta dei tesori nascosti, ma anche delle tante ferite inflitte al territorio soprattutto nell’ultimo cinquantennio.
Il percorso di Silvio si sviluppa per tappe, non troppo definite, lasciando così spazio anche all’inatteso. Si concentrerà sui singoli territori provinciali, portando il giovane viaggiatore a visitare i luoghi più suggestivi e le maggiori opere, interrogandosi sulla loro fruibilità e sulle loro condizioni. Silvio racconterà ed illustrerà parti importanti del suo viaggio con immagini e testi condivisi sui social network Facebook e Instagram, sul suo Blog personale e anche su Fame di Sud che darà gli aggiornamenti in tempo reale. Un modo per tentare di infrangere i tanti ed inveterati stereotipi su una regione che solo in pochi conoscono davvero e che Silvio intende raccontare con gli occhi di chi ne vive la quotidianità nei suoi aspetti positivi e negativi. Lo farà percorrendola a piedi, in macchina o in treno a seconda della situazione e della meta da raggiungere. Pernotterà a casa di amici lì dove gli sarà possibile, oppure ricorrerà a B&B situati in punti strategici lungo il suo percorso.
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CALABRIA GRAND TOUR – 17 Luglio
In acqua nelle Gole del Raganello
Civita (Cosenza)
Le gole del Raganello sovrastate dal Ponte del Diavolo. Una nota leggenda avvolge l’origine della costruzione, voluta dalla popolazione per unire Civita alla piana di Sibari. Solo un patto col Diavolo garantì la tenuta della struttura, dopo diversi tentativi di edificazione falliti.
Presso Civita (CS)
Una serie di piccoli sentieri suggestivi mi condusse da Cassano a Civita, una colonia albanese, dove si segue ancora il rito greco e dove, su dieci preti, tre sono sposati. […] L’aspetto del paese è severo: una lunga cresta di rocce senza verde e tagliate dai torrenti minaccia perennemente il villaggio posto in basso. La Pietra di Demanio che è di fronte, è una pietra viva, gigantesca, tagliata quasi a picco; il torrente Raganello scroscia faticosamente e rumorosamente ai piedi di uno stretto passaggio. Di notte, i fuochi dei pastori accesi sui fianchi producono uno strano effetto.
Charles Didier, Viaggio in Calabria, 1830
Presso Civita (CS)
Il castello Svevo fu fatto costruito da Federico II di Svevia nel 1221. La torre in foto venne fatta edificare nel XV secolo, quando la fortezza passò sotto il dominio aragonese. Alfonso d’Aragona rafforzò la costruzione per difendersi dall’assedio dei turchi. Il portale sullo sfondo è chiamato di “Mezzo”. Altre tre porte consentivano l’accesso: quella di “Sopra”, della “Croce” e la porta del “Basso”.
Rocca Imperiale (CS)
La chiesa e il campanile vennero edificati nel 1236, subito dopo la costruzione del castello. L’edificio religioso, in perfetto stile romanico, fu dedicato a Santa Maria del Cielo Assunta. Nel Trecento la facciata venne decorata col rosone centrale, e l’interno abbellito con affreschi, in parte tutt’oggi visibili.
Rocca Imperiale (CS)
La cattedrale di Rossano è dedicata all’Achiropìta, un piccolo affresco, probabilmente eseguito intorno al 600 a.C., raffigurante la Madonna con il bambino Gesù. La struttura risale all’XI secolo. Nel 1879 fu ritrovato, all’interno, il “Codex Purpureus Rossanensis”: un Evangeliario, manoscritto di origine mediorientale (VI secolo), oggi conservato nel museo diocesano della città.
Rossano (CS)
L’affresco parietale della Madonna Achiropìta: “non dipinta da mano umana”.
Rossano (CS)
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