Vieste: la romantica e drammatica leggenda di Pizzomunno

Pizzomunno

Puglia – Lo scoglio di Pizzomunno, a Vieste (Foggia) – Ph. Gianni Termine – All rights reserved – Fds: courtesy dell’Autore

di Serenella Policarpo

Il genere leggendario che, come il mito e la fiaba, appartiene al patrimonio culturale di tutti i popoli, è un tipo di racconto molto antico tramandato oralmente e caratterizzato dalla mescolanza dell’elemento reale con quello meraviglioso. Ma proprio in ciò risiede il suo fascino, come dimostra l’antica leggenda che vado a raccontarvi.

Pizzomunno, un monolite di 25 metri posto all’inizio della splendida spiaggia dorata detta del Castello – bagnata da un mare turchese e cristallino in cui si specchia Vieste, una delle più incantevoli e deliziose cittadine pugliesi del litorale garganico – è avvolto nel fascino di una suggestiva leggenda dal sapore romantico con un amaro retrogusto.

La leggenda narra la storia d’amore di un bellissimo pescatore, Pizzomunno, per l’affascinante Cristalda, giovane fanciulla dai lunghi capelli dorati. Il pescatore quotidianamente navigava in mare con la sua barca ed ogni giorno ad attenderlo vi erano le ammalianti sirene (simbolo dei pericoli del mare e di subdola seduzione fin dai tempi delle sirene narrate nell’Odissea) pronte a cantargli le loro dolcissime ma fatali canzoni. Sedotte dalla bellezza di Pizzomunno, bramavano divenisse loro re ed amante, ragion per cui tentarono di sedurlo offrendogli in cambio il dono dell’immortalità; ma il pescatore – il cui cuore apparteneva già alla giovane Cristalda – non accettò le allettanti proposte delle sirene. Il rifiuto intollerabile di Pizzomunno scatenò la loro ira ed in uno degli appuntamenti dei due amanti, mentre Cristalda attendeva il suo diletto, le sirene emersero dalle acque per aggredirla e condurla negli abissi del mare. Le urla di terrore della fanciulla giunsero fino alle orecchie di Pizzomunno, il quale si precipitò in suo aiuto ma il giorno seguente fu ritrovato dai pescatori pietrificato dal dolore, su di un bianco scoglio che da quel momento porta il suo nome.

A causa dell’incertezza che caratterizza il genere leggendario, soggetto a rivisitazioni e lacune per via della sua trasmissione orale, non si possono con esattezza conoscere le sorti che attesero Cristalda; si narra però che ogni cento anni la fanciulla riemerga dagli abissi, dove era stata relegata dalle sirene, per ricongiungersi, per una sola notte, con il suo amato.

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