di Alessandro Novoli
Nel mare di uno dei luoghi più belli della Sicilia, Capo San Vito (Trapani), situato nell’area nord occidentale dell’isola, fra il Golfo di Macari a ovest e la Riserva Naturale dello Zingaro e il Golfo di Castellammare a est, vive una rarissima varietà di corallo nero, la cui caratteristica principale è quella di essere bioluminescente, ossia di produrre luminosità in virtù di particolari reazioni chimiche interne. Il sorprendente effetto-luminaria ha luogo a seguito di sollecitazione da contatto. Fino al 2011, anno della sua scoperta, la specie era stata segnalata soltanto nell’Oceano Pacifico, attorno ai 700 metri di profondità, lungo la costa californiana. Si tratta della Savalia lucifica ed è stata identificata, per la prima volta nel Mar Mediterraneo, da un sofisticato robot sottomarino a una profondità di 270 metri durante una campagna di ricerca promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed effettuata con la nave oceanografica Astrea dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
Il corallo individuato in Sicilia, facente parte del gruppo degli zoantidei, si distingue da specie simili, come la Savalia savaglia – il cosiddetto falso corallo nero – non solo per il substrato di cui è parassita (la gorgonia di profondità Callogorgia verticillata), ma anche perché si illumina al contatto fisico. L’indagine nel corso della quale è avvenuta la scoperta, era mirata allo studio delle popolazioni profonde di corallo rosso nell’arcipelago delle Egadi ed è stata condotta dai ricercatori dell’ISPRA in collaborazione con studiosi dell’università Politecnica delle Marche, dell’Università di Pisa e degli atenei di Bologna e Napoli “Parthenope”. Nel video seguente, realizzato al momento della scoperta e diffuso dall’ISPRA, è possibile vedere chiaramente il fenomeno di bioluminescenza del corallo Savalia lucifica:
© RIPRODUZIONE RISERVATA