di Kasia Burney Gargiulo
Fanno parte della tradizione gastronomica dell’Italia meridionale che vuole siano manualmente spezzati prima della cottura. Sono gli ziti, ossia quella pasta di grano duro dalla forma cilindica e cava che la fa rassomigliare ad un bucatino al cubo. A Napoli gli ziti sono da sempre un must col ragù mentre negli USA ebbero un picco di notorietà con la celebre serie televisiva dei “Sopranos”, ricettacolo di tutti gli stereotipi sugli italiani pizza, pasta, mafia e mandolino. Negli anni ’70 nei paesini del Sud Italia, in assenza di altri strumenti, i bambini li usavano per dar forma alle bolle di sapone, soffiandoci dentro dopo averli intinti in acqua e detersivo. Ma in tempi di plastic pollution e di crociate europee e nazionali contro la plastica usa e getta, ecco che il genio campano ne ha escogitato un ulteriore uso che merita un plauso per il suo contributo alla tutela dell’ambiente.
Da alcune settimane, infatti, il Lido Dum Dum di Paestum (Salerno), località celebre per il suo straordinario Parco Archeologico, sta utilizzando gli ziti come succedanei delle inquinanti cannucce colorate di plastica, il cui smaltimento spontaneo sotto l’azione degli agenti atmosferici richiede la bellezza di 500 anni. Il maccherone di zito, totalmente biodegradabile, diventato cannuccia da drink, ha sottratto in poco tempo alla diffusione nell’ambiente oltre 20 mila cannucce, con conseguente beneficio per mare, spiagge e territorio. I titolari del locale campano, per i quali l’iniziativa ha avuto più che altro il gusto di una divertente provocazione, hanno raccontato come i loro ospiti abbiano accolto senza problemi la curiosa proposta, rivelandosi anzi ben contenti di rinunciare all’uso della plastica per contribuire alla salvaguardia dell’ecosistema naturale.
L’esperimento ha dato ottimi risultati anche a Cava de’Tirreni (Salerno) dove le cannucce di pasta sono state usate durante la Green Night organizzata da Legambiente Cava. Un’alternativa green alla movida caciarona e seminatrice di rifiuti per le strade, con bevande e alimenti somministrati in stoviglie riciclabili, cannucce di pasta lunga al posto di quelle di plastica e proiezioni di video e foto sugli impatti della plastica sulla vita del Pianeta. Ma dove procurarsi le cannucce ecofriendly? C’è da giurarci che, nell’interesse dell’ambiente, altri locali seguiranno l’esempio di Paestum e Cava de’Tirreni e che alla fine la clientela rinuncerà del tutto al magico tubicino, sia esso di plastica o di pasta. Ma se voi proprio non potete farne a meno, non vi resta che portarvi lo zito da casa. Poi sparatevi un selfie e condividete la vostra foto sui social con gli hashtag #zerocannucce e #plasticfree contribuendo a rendere trendy una delle trovate più divertenti dell’estate 2018.
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